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L´impianto termico è un sistema più o meno complesso di singoli componenti elementari. Tutti questi devono essere connessi attraverso tubazioni di sezione adeguata, di materiale adeguata, con un livello di isolamento termico ed acustico dimensionato. Il tutto deve essere gestito e regolato , ovvero in funzione di del valore registrato da alcune “sentinelle” , viene automatizzata la regolazione. Ciò ha lo scopo di ridurre i consumi e la sollecitazione (risparmio economico), aumentare l´efficienza (riduzione delle emissione clima alteranti)
La progettazione di impianti è un’attività molto particolare, talmente specifica che nel mondo civile è stata completamente ignorata, quando è alla base di qualsiasi sistema meccanico.
Con diversi colleghi impiantisti ci siamo confrontati e alla domanda: qual’è il riferimento legislativo a cui far riferimento in merito alla progettazione di impianti nel settore civile e terziario eravamo giunti all’unica comune conclusione:
E’ presente solo il DM 22 gennaio 2008 n.37 che legifera solo ed esclusivamente in materia di sicurezza degli impianti!
Per tutta la normativa a corollario dell’impiantistica civile non sussiste alcun atto legislativo che stabilisca chi può fare cosa.
Oggi stiamo assistendo quindi ad un Far West tecnico ove chi arriva prima comanda! spesso l’utente non ha chiaro neanche le competenze di chi ha di fronte.
In merito farebbero scuola alcune nazioni europee che richiedo specializzazioni differenziate addirittura per impianti di acqua sanitaria ed impianti di riscaldamento e condizionamento.
Riteniamo importante però chiarire subito il servizio che noi offriamo ai nostri clienti, così che questi possano da subito valutare cosa vogliono.
Progettare significa conoscere! La conoscenza verte sullo stato dell’arte, sulle esigenze del committente, la situazione presente.
Oggi dove la maggior parte delle situazioni vertono su impianti ed edifici esistenti, realizzati spesso in sfregio agli obblighi legislativi (=privi di documentazione progettuale) risulta molto difficile proporre soluzioni certe.
La progettazione di impianti è un’attività molto particolare, talmente specifica che nel mondo civile è stata completamente ignorata, quando è alla base di qualsiasi sistema meccanico.
Con diversi colleghi impiantisti ci siamo confrontati e alla domanda: qual’è il riferimento legislativo a cui far riferimento in merito alla progettazione di impianti nel settore civile e terziario eravamo giunti all’unica comune conclusione:
E’ presente solo il DM 22 gennaio 2008 n.37 che legifera solo ed esclusivamente in materia di sicurezza degli impianti!
Per tutta la normativa a corollario dell’impiantistica civile non sussiste alcun atto legislativo che stabilisca chi può fare cosa.
Oggi stiamo assistendo quindi ad un Far West tecnico ove chi arriva prima comanda! spesso l’utente non ha chiaro neanche le competenze di chi ha di fronte.
In merito farebbero scuola alcune nazioni europee che richiedo specializzazioni differenziate addirittura per impianti di acqua sanitaria ed impianti di riscaldamento e condizionamento.
Riteniamo importante però chiarire subito il servizio che noi offriamo ai nostri clienti, così che questi possano da subito valutare cosa vogliono.
Progettare significa conoscere! La conoscenza verte sullo stato dell’arte, sulle esigenze del committente, la situazione presente.
Oggi dove la maggior parte delle situazioni vertono su impianti ed edifici esistenti, realizzati spesso in sfregio agli obblighi legislativi (=privi di documentazione progettuale) risulta molto difficile proporre soluzioni certe.
Al fine di minimizzare l’incertezza da anni siamo ricorsi all’approccio diagnostico, ovvero la misura in campo di diversi paramenti funzionali.
Una volta definita la condizione di partenza e l’obiettivo da raggiungere inizia la fase di meditazione e di “creazione tecnica”.
In questo caso pensiamo alla soluzione che conta di un mixaggio di componenti di diversi produttori e che la loro iterazione permette il regolare funzionamento.
Un elemento che molti ci hanno riconosciuto è che seppur grandi case costruttrici “offrono al progettista e all’installatore” il progetto gratuito, noi ne abbiamo sempre fatto a meno.
Chi non credesse a ciò potrebbe provare ad effettuare delle ricerche su internet e confrontare se la documentazione nelle proprie mani corrisponde ad uno schema tipo, con una impostazione grafica tipo di alcune aziende oppure è personalizzata.
Nel primo caso siete di fronte a soggetti che stanno solo fornendovi un cartiglio diverso di un’opera standard, equivalente a rimarchiare un capo di abbigliamento con un nome di alta sartoria.
Nel secondo caso significa che il vostro consulente sta pensando solo a confezionarvi il vostro “abito su misura”.
Non è una cosa da poco, perché nel secondo caso il consulente ha piena consapevolezza della situazione e quindi sta sviluppando la commessa nel vostro interesse; Nel primo caso il consulente sta pensando solo alla propria marginalità economica.
Durante più di 40 anni di progettazione, siamo passati dalla progettazione di impianti tradizionali a pavimento o radiatori a soluzioni radianti particolari a pavimento o a soffitto.
Ora sta diventando sempre più importante la progettazione dell’impianto di ventilazione e filtrazione.
Questo ultimo aspetto è focale per il comfort abitativo e seppur la sua realizzazione incide a livello economico, il valore aggiunto che conferisce è impagabile.
Non di meno è la progettazione dell’impianto sanitario e le soluzioni volte all’igiene e al consumo energetico.
Risulta abbastanza chiaro che prima di realizzare qualsiasi opera è necessario che questa venga progettata, ovvero pensata e solo dopo aver eviscerato tutte le criticità, nonché risolte, si può dare concretezza al risultato finale.
Il complesso normativo tecnico (UNI) è molto articolato e solo un’attento esame può essere garanzia di risultati accettabili.
L’ottimizzazione è un elemento focale, infatti situazioni identiche possono trovare risposte diverse.
L’attività nasce dal rispetto di alcuni principi, che non possono essere scambiati con le esigenze commerciali delle grandi aziende.
Fatta salva la scelta della tipologia impiantistica, attraverso sistemi di telegestione è fondamentale trovare i parametri che ottimizzano i consumi, il comfort.
Diventa altresì importante verificare periodicamente lo stato di funzionamento.
Non tutti gli edifici mostrano la medesima risposta al sorgere o al calare del sole: I tempi di variazione della temperatura interna sono molto variabili. Poter individuare valori corretti dei parametri di regolazione, può conseguire risparmi anche nell’ordine del 10-30%.
E’ molto importante avere la certezza che le portate di fluido siano quelle volute e poterle controllare;questo nella maggior parte delle realizzazioni non succede. L’esperienza dei grandi complessi ha indicato che la corretta strategia si trova in componenti regolabili e dei quali si possa misurare la grandezza.
Dal 2020 solo telelettura: addio ai vecchi impianti
Grazie all’Unione europea consumi più trasparenti per i riscaldamenti centralizzati nei condomini. Dal 25 ottobre 2020, infatti, tutti i nuovi contabilizzatori installati sui termosifoni che misurano il calore erogato all’appartamento dovranno consentire la lettura a distanza.
Dal 2027, poi, sarà necessario sostituire i modelli in servizio che non consentono il controllo da remoto. Lo prescrive la direttiva 2018/2002,già pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, che punta a offrire ai consumatori indicazioni affidabili sui costi loro addebitati. Si tratta di uno degli otto provvedimenti del Clean energy package: l’obiettivo è aumentare l’efficienza energetica del 20 per cento entro il 2020 e di almeno il 32,5 entro il 2030.
Perché si tratta di una prescrizione a vantaggio dell’utente?
Siete stati abituati ad una lettura consuntiva annuale?
“Piuttosto” che “niente” spesso è meglio “piuttosto”.
Nel caso di sistemi di telelettura diventa interessante disporre di letture con cadenze ravvicinate. In questo caso si ha uno strumento di controllo per eventuali disfunzioni impiantistiche. Per esempio la perdita di una tubazione sull’acqua calda se non controllata può produrre notevoli costi e se la tubazione è interrata risulta pressoché impossibile accorgersene se non quando intervengono conseguenze collaterali
Siamo sempre stati abituati a vedere un impianto funzionante, che desse un servizio e nulla di più! Stiamo invece molto attenti nella scelta di un sapone, un detersivo affinché lavi bene.
Vi siete mai chiesti cosa può accedere se l’acqua dell’impianto sanitario fosse contaminata? Che conseguenze deriverebbero da ciò?
Io per primo ho dovuto constatare un assurdo del panorama tecnico italiano:
Sotto un certo punto di vista si può dire che è molto permissivo, dall’altra che sotto il profilo giuridico non si lasci spazio a grandi interpretazioni.
Aspetti negativi:
Con la consapevolezza che ci sono competenze ed ordini da rispettare, il tutto spiega il motivo della nostra struttura d’offerta: non forniamo la progettazione e basta, non forniamo l’installazione e basta, non vendiamo i componenti.
Con lo spirito progettuale condividiamo le esigenze per fornire una soluzione tecnica priva di compromessi che è molto attenda sotto il punto di vista della realizzabilità e diamo incarico ad installatori per la costruzione dell’opera.
Il tutto è privo di costi formali per il committente, ma è controllato da una responsabilità imprenditoriale che va ben oltre i formalismi.
Per quanto concerne il tema delicato dell’igienicità dell’acqua, ma ancora di più delicati sono gli impianti di condizionamento (split, ventilconvettori, condotti arealuci), questa deve essere filtrata in ingresso dall’acquedotto, ma che tipo è necessario e come si mantiene in efficienza tale componente?
Le tubazioni sono elemento importantissimo, alcune possono sfogliarsi, altre possono danneggiarsi nel medio termine ed altre sono immuni.
Quando si interviene su un impianto esistente, è l’occasione per usare nuovi metodi, ma attenzione perché sottovalutare alcuni aspetti può comportare un’accelerazione del danno a carico dei restanti. Non esiste il materiale migliore, ma la scelta oculata dell’accoppiamento.
Veniamo ora alla determinazione delle sezioni delle tubazioni: troppo piccole si risparmia del materiale, ma si ha carenza del servizio; quando sono troppo abbondanti, al di là dell’investimento maggiore iniziale, si raccolgo più sedimenti ed in breve divengono fonte di contaminazione batterica.
Da qui alla proliferazione, il passo è breve! Si possono creare situazioni di pericolo!
Oggi si possono seguire più norme tecniche per garantire il servizio.
Altri elementi quali layout e quindi lunghezza delle tubazioni, regolazioni dei flussaggi ed isolamento, giocano un fattore cruciale sia in termini igienici che energetici.
Da questo breve excursus appare evidente che un impianto non progettato non potrà mai soddisfare i requisiti igienici, né prestazionali in termini energetici.
Ma ancora, a qualcuno non dovrebbe sfuggire come la progettazione debba essere all’insegna del contenimento dei materiali e quindi in opposizione alla vendita dei prodotti.
Dopo che l’impianto è stato progettato, eventualmente introdotte le misure di condizionamento chimico, si devono prevedere dei controlli periodici, che se l’impianto è complesso o richiesto obbligatoriamente, vanno rispettati periodicamente.
Gli impianti termici, con l’evoluzione delle esigenze e del costo dell’energia, sono diventati via via più complessi. Al fine di impattare sempre meno sull’ambiente è necessario maggior controllo ed aumento la complessità dei sistemi.
L’analogia con i mezzi di trasporto è alquanto semplice:
una volta era diffuso l’uso degli animali e salvo casi complessi ciascuno era in grado di provvedere autonomamente al loro mantenimento. Successivamente sono sopravvenute le autovetture integralmente meccaniche ed ancora qualcuno provvedeva in proprio alla manutenzione, eventualmente nei casi più complessi, si ricorreva a figure tecniche. Oggi è sempre più complesso ricorrere all’autoriparazione e sempre più spesso ci si avvale dello specialista che a sua volta fa lago impiego di sistemi di autodiagnostica che si appoggiano sulle centraline inserite nel sistema veicolo. L’autovettura si guasta quando qualcuno la usa ed in tale caso appare il messaggio.
Analogamente, nel settore della Climatizzazione è diventato importante avere un servizio simile , ma il problema è che nessuno vede il segnale, mentre i consumi possono aumentare o il servizio viene a meno fino a quando qualcuno non se ne accorge.
Un servizio di telegestione ha quindi due scopi:
Allertare in caso di problemi;
Poter apportare rapidi cambiamenti ai settaggi per ridurre i consumi;
L’attività del consulente invece ha lo scopo di apprendere i dati di funzionamento e correlarli al fine di ottimizzare i consumi.
Tutto questo ha un notevole valore aggiunto e sposta la spesa dall’acquisto di combustibile e quindi inquinamento in atmosfera all’acquisto di servizi e quindi lavoro per le persone con risparmio,.
Quando si parla di Green economy nei fatti s’intende questo, che è molto diverso dalla Green Economy d’immagine: questa infatti verte esclusivamente sull’ostentamento di impianti a fonti rinnovabili ben visibili.
Essere green significa impegnarsi per ridurre i consumi in ragione dell’efficientamento del sistema, solo dopo è corretto installare dispositivi che sfruttano l’energia rinnovabile.
Siamo fortemente convinti che la Smart Tecnology (in piccolo) o la Building Automation, nella forma più integrata, rappresentano la strategia vincente svincolata dai produttori.